La notte delle Streghe
- Vivian Redleaf
- 27 nov 2023
- Tempo di lettura: 4 min

Halloween, la Notte delle Streghe. Quante volte lo avete letto o sentito?
Ma cosa c’entrano le Streghe con la notte della Vigilia di Ognissanti? In realtà poco o nulla, almeno, fino al XV secolo. Anche dopo la cristianizzazione dell’Europa, infatti, le antiche tradizioni pagane continuarono a sopravvivere fra il popolo in modo naturale, con buona pace della Chiesa cattolica che cercò di integrarle con altre festività cristiane.
Ad esempio, Ognissanti, che in origine era celebrata a maggio, fu anticipata al primo di novembre lasciando il giorno successivo per la commemorazione dei morti. Secondo diversi storici, uno dei motivi fu proprio quello di dare continuità alle antiche tradizioni di Samonios, associando i Santi agli Antenati e giustificando così il tono festoso delle celebrazioni pagane a loro dedicate, senza rinunciare al significato attribuito dalla Chiesa.
Inoltre proibire una tradizione secolare non sarebbe servito a nulla se non alimentarla: per la brava gente del popolo non c’era contrasto fra l’accendere i fuochi e preparare un banchetto per i defunti e, il giorno dopo, andare a messa a pregare per le loro anime.
Le cose cominciano a cambiare nel XV secolo, sorprendentemente in pieno Rinascimento.
La riscoperta della cultura classica e delle malefiche protagoniste delle opere di Euripide, Omero, Orazio e Lucano. Circe, Meda, Canidia, Sagana ed Ericto ridefiniscono i canoni della Strega che, da fattucchiera del folklore diventa una figura maligna disposta a tutto, incluso il sacrificio di bambini, per ottenere ciò che vuole.

Una serie pubblicazioni da parte di demologi quali Martin Del Rio, Pico de La Mirandola, Jean Bodin e, soprattutto, Heinrich Insitora Kramer e Jacob Sprenger il loro tristemente famoso Mallesu Maleficarum, cercano di dimostrare come le donne, “in quanto deboli e malvage per natura” si lascino ingannare dal maligno, rinunciando volontariamente alla fede cattolica e diventando sue sottomesse.
Il Sabba, che fino ad allora era visto come una pratica esclusivamente ebraica, diventa sinonimo di consesso fra Streghe e demonio dove si praticavano orge e si sacrificavano bambini
Per tutti questi motivi, le persecuzioni verso gli eretici si allargano anche alle presunte Streghe, che in quanto emissarie del demonio, a cui si sottomettono volontariamente, diventano la causa di ogni male.
In un clima così “rilassato”, è inutile dire come qualsiasi celebrazione che portasse con sé le vestigia del paganesimo, con banchetti, canti e balli, venisse automaticamente tacciata di essere un Sabba e condannata dalla Chiesa che, a quel punto, proprio grazie ai motivi indicati sopra, aveva sviluppato un tale terrore del diavolo da voler fare piazza pulita di chiunque fosse anche solo vagamente sospettato di averci a che fare.
E, ad andarci di mezzo, naturalmente furono le donne, accusate fra l’altro di riunirsi la notte del 31 di ottobre per celebrare il Sabba, evocare gli spiriti maligni e accompagnarli fra i vivi a compiere atti malvagi.

I roghi divennero un monito verso le popolazioni, disperdendo ogni forma di aggregazione.
Nel XVI secolo, la riforma protestante non fece che peggiorare la situazione: non solo abolì la festività di Ognissanti che contrastava con i principi morali e teologici dottrina luterana, ma diede il via alla Grande Caccia alle Streghe.
Un evento in particolare consacrò il collegamento fra la notte di All Hallows' Eve alla stregoneria: un processo che ebbe luogo a North Berwick, in Scozia, fra 1590 e il 1591 e coinvolse le case reali di Scozia e Danimarca.
Le persone implicate, uomini e donne (soprattutto donne), vennero accusate, a seguito di una delazione, di essersi riunite proprio la notte di All Hallows' Eve e, con l’aiuto di Satana, di aver evocato una tempesta per impedire alla nave di Anna di Danimarca di lasciare il porto di Copenhagen e raggiungere il futuro sposo, Giacomo Stuart. Il matrimonio fu poi celebrato ed è inutile dire che i motivi per impedirlo erano esclusivamente politici e nulla avevano a che fare con la stregoneria.
I primi roghi bruciarono in Danimarca, seguiti a breve termine dalla Scozia di Giacomo I Stuart, che, animato dalla superstizione e dal terrore del maligno, non volle essere da meno.
Tanto per cambiare, le vittime furono soprattutto donne del popolo: contadine, serve, curatrici, o chi aveva comportamenti non consoni alla rigida morale luterana che, seguendo le parole di San Paolo, le voleva "caste, silenziose ed obbedienti". Sottoposte a torture terribili, finivano per fare nomi di altre innocenti e a confessare qualsiasi cosa, pur di far finire il tormento.
Le accuse arrivarono perfino a coinvolgere un membro della corte di Giacomo VI, il duca di Bothwell, che fu imprigionato ma riuscì a scappare. Sorte non condivisa purtroppo dagli altri condannati.
Già abolita dalla chiesa anglicana, che non ne riconosceva il significato cristiano, la festa di Ognissanti, anche la vigilia, All Hallows' Eve, venne privata di ogni fondamento religioso e trasformata in semplice folklore a cui farla da padrona erano, appunto, le Streghe.
Il processo alle Streghe di North Berwick fu il primo processo di massa ed è considerato dagli storici responsabile della correlazione fra Streghe e Halloween.

Ma esiste un ulteriore connessione fra le Streghe e la notte di Halloween, o Samhain, fortunatamente priva di qualsiasi connotazione negativa, le cui origini risalgono alle antiche tradizioni celtiche e che è stata ripreso dai movimenti neopagani.
Con Samhain e l’inizio del semestre oscuro, si apre il tempo della Crona, la Strega, la Vecchia Saggia, che rappresenta il lato oscuro della Dea. Ma è un oscuro che accoglie, tiene al caldo e prepara alla rinascita. È la Signora del tempo sospeso che ci invita a non aver paura della nostra oscurità ma di accoglierla e affrontarla.
Un momento fondamentale di ascolto e di attesa, che ci mette a confronto con le nostre paure e ci spinge ad affrontarle per poi uscirne rafforzati.
Una Strega a cui dovremmo imparare a prestare ascolto.

Comments