top of page

Imbolc, tempo del Risveglio

  • Immagine del redattore: Vivian Redleaf
    Vivian Redleaf
  • 2 feb 2024
  • Tempo di lettura: 7 min

Aggiornamento: 4 feb

Bucaneve che spunta dalla neve

La Ruota dell'Anno continua a girare e, dopo averci portato nella profondità dell'inverno, ora ci avvisa che è tempo di risvegliarsi, così come fa la Natura con i primi fiori: i bucaneve.


Il primo di febbraio si celebra Imbolc, tempo del risveglio, festa della Luna Crescente e, più in generale, della luce che prende il sopravvento sul buio.

Proprio per questo in origine, si attendeva la prima luna nuova di febbraio, che dava inizio alla fase crescente e luminosa dell'astro.


Anche questa, come le ricorrenze legate ai cicli naturali e lunari che abbiamo visto in precedenza, è di origine celtica e si è diffusa un po' ovunque; da noi ha preso il nome di Candelora, in riferimento alle candele che portano luce.


Il significato etimologico di questa parola non è certo, ma le tre interpretazioni più accreditate ne sottolineano il collegamento alla rinascita:


Imb-folc: "festa della pioggia" che scioglie il ghiaccio e la neve – quando ancora c'erano – permettendo la nascita dei primi germogli


Oimelc: "primo latte", quello delle pecore per le nascite dei primi agnellini


Imbolg: "grembo" che protegge la gestazione di ogni nuova vita pronta a venire al mondo


Per le popolazioni antiche, che non avevano il beneficio dell'elettricità, era un momento molto importante, non solo perché le giornate tornavano ad allungarsi.

Le provviste accumulate per l'inverno cominciavano a scarseggiare e la necessità di procurarsi nuovi alimenti, soprattutto freschi, diventava incalzante. Per questo ogni segnale di risveglio della natura era accolto con gioia, in particolare la nascita degli agnelli, poiché il latte delle pecore sarebbe stato il primo alimento fresco di cui i contadini avrebbero potuto nutrirsi e utilizzare per molte preparazioni, dopo mesi di provviste conservate.


Per i Celti Imbolc era consacrata alla dea Brigit, figlia del dio irlandese Dagda, conosciuta anche come Brigantia, Bride, Briga, Brigitta, Brighde, Brighit e altri nomi ancora, ed era per loro la dea più importante.



Dea Brigid


La radice gaelica del suo nome, breo, significa fuoco e Brigit era la divinità protettrice per eccellenza delle attività legate al fuoco in tutte le sue accezioni: della fucina, dell'ispirazione creativa e curativa, del focolare domestico. Era patrona dei guaritori, delle levatrici, dei parti, della casa, della famiglia, delle attività artigianali e della poesia.


Successivamente è stata sovrapposta a Santa Brigida da Kildare (Irlanda), celebrata il primo di febbraio, una figura realmente esistita di cui non si hanno origini certe ma che sembra aver compiuto molti miracoli, sia verso gli umani che gli animali, di cui si prendeva cura, e di essere stata una donna volitiva e coraggiosa.


Anche se a noi piace celebrare Brigit nella sua veste originaria di Dea Madre dai tre volti - dea dei guaritori, dea degli artigiani, dea della fertilità e della poesia – va tenuto conto che anche questa Santa Brigida non era niente male: oltre a trasformare l'acqua in birra, riuscì a farsi donare dal re del Leinster della terra su cui costruire il suo monastero.


Cattedrale a Kildare, Irlanda

Il re disse che le avrebbe concesso tanta terra quanta ne fosse riuscita a coprire il suo mantello ma, appena Brigida lo posò a terra, il mantello si allargò per tutta la contea. Grazie a lei, fu costruita la cattedrale a Kildare, di cui Brigida divenne Badessa.


Ancora adesso, a Santa Brigida è riconosciuto di essersi fatta valere in un mondo dove le donne contavano poco o nulla e in Irlanda è seconda solo a San Patrizio.


Non è un caso che molti dei riti pagani dedicati a Brigit siano stati tramandati nel tempo e permangano tutt'ora, soprattutto in Irlanda dove sacro e profano sono sempre andati a braccetto, sovrapponendosi a quelli dedicati a Santa Brigida.


Croce e bambolina dedicati a Brigid

Eccone alcuni dei più noti

 

La croce

Un potente talismano a forma di croce che richiama l'energia solare che ritorna. Si preparava con giunchi e legnetti flessibili e veniva posta a protezione della casa, per essere poi bruciata.

Se volete provare a realizzarla, qui trovate un bel tutorial.


La bambola

La creazione di una bambola realizzata con le spighe dell'ultimo raccolto dell'anno precedente si collega alla credenza che proprio nell'ultimo covone risiedesse la Dea del Grano. Questa bambolina veniva lasciata vicino al focolare: se, una volta spento, si vedevano delle impronte nella cenere, significava che la Dea Brigit era passata a benedire la casa.

Anche qui, vi lascio il link per un tutorial.


Offerte e suppliche ai pozzi sacri

Oltre che Signora del Fuoco, Brigit è anche Signora delle Fonti, simbolo di purificazione e rigenerazione. A lei, e successivamente a Santa Brigida, erano e sono tutt'ora consacrati pozzi intorno ai quali si trovano alberi pieni di offerte e bigliettini con invocazioni o ringraziamenti. La tradizione vuole che questi pozzi, infusi dal potere della Dea, o della Santa a seconda delle credenze, aiutassero la guarigione di diverse malattie.


Insomma, che sia nella sua veste di Dea o di Santa, Brigit ci piace perché rappresenta la rinascita dopo il lungo periodo invernale che abbiamo trascorso "dentro", in casa ma anche in noi stessi. Un momento che è stato necessario per riposare, riflettere e permettere a nuove idee e progetti di germinare nelle nostre intenzioni.

Ma è tempo di mettersi in moto e, prima di cominciare, è necessario scrollarci di dosso il torpore invernale, purificando noi stessi e le nostre case, uscendo a fare le prime passeggiate un po' più lunghe, osservando la Natura che rinasce, muovendo i primi passi alla realizzazione dei nostri progetti.


Imbolc ci invita a fare proprio questo: seguire il fuoco ispiratore di Brigit e rientrare nel movimento della vita.


Scopa rituale per spazzare le energie negative dalla casa


Ci sono tante piccole cose che possiamo fare per compiere questi primi passi. Ecco alcuni suggerimenti:


  • preparare un falò rituale per propiziare luce crescente

  • accendere una candela e meditare su cosa significhino per noi "rinascita" e "rinnovamento", o sui progetti che ci piacerebbe iniziare

  • dare una bella pulita alla casa, lasciando aperte le finestre per fare un ricambio d'aria e poi passando un rametto di salvia essiccata, o dell'incenso, o bruciando erbe raccolte lo scorso anno

  • fare una dieta per liberarci delle tossine accumulate durante l'inverno

  • se avete coraggio, potete immergervi in una pozza di acqua fredda, o, più semplicemente fare un bagno caldo, purificando l'acqua e il corpo con sale grosso e un sacchettino di erbe come lavanda, salvia, camomilla, menta, calendula

  • preparare la bambolina di Brigit, magari in famiglia

  • fare delle passeggiate in Natura e un po' di esercizio fisico

  • osservare i primi fiori e le prime piantine che mettono il naso fuori dalla terra

  • meditare, fare yoga, o qualsiasi attività che aiuti a liberarci delle negatività

  • fare qualcosa di creativo

  • bere un infuso rigenerate e depurativo

 

A questo proposito, vi lascio di seguito un estratto della dispensa La Ruota dell'Anno, scritta dalla mia mentore Annalisa Motta, Signora delle Erbe. È la ricetta di un infuso che lei consiglia proprio per Imbolc, a cui è collegato un piccolo ma potente rituale.


Infuso di erbe per Imbolc

 

 

INFUSO DI IMBOLC

 

Questa infusione è particolare perché non conterrà soltanto erbe e acqua, ma aggiungeremo l’alimento sacro per eccellenza di questa festa, il Latte.

Badate bene che se siete vegane o intolleranti al latte potete semplicemente usare un latte vegetale, quindi affrontate questo infuso senza ansie

È un infuso che potete utilizzare sia come bevanda durante la celebrazione, oppure potete berla dopo i vari rituali, vi lascio due versioni.

 

Ingredienti base


Camomilla

Petali di rosa

Lavanda (poca)

Foglie di lampone


Caricate la mistura senza batterla nel mortaio come abbiamo fatto per le erbe da fumigazione(*), una volta ben caricata e piena del potete della Dea, mettetela in infusione per almeno 10 minuti, se risulta troppo forte potete diluirla quanto basta perché non sia invadente.

Versate nell’infuso, in base a quanto ne fate, la stessa quantità di latte che mettereste in un tè al latte.

Quando la servite nelle tazze per voi o per gli altri, aggiungete qualche fiore di lavanda.

Se volete far diventare questo infuso ancora più carico del fuoco di Brigit, potete aggiungere mezza bacca di vaniglia e due dita di brandy o whisky prima di aggiungere il

latte, e per servire potete aggiungere un cucchiaio di panna montata e una spolverata di cannella, verrà un buonissimo punch di Erbe tipico del periodo di Imbolc ma anche carico dell’energia delle varie facce della Dea Brigit.

L’alcol per il fuoco, il latte per gli agnelli, le erbe per la guarigione, l’insieme per portare i doni della Dea Brigit.

 

(*) Battete con il pestello e amalgamate tutte le erbe, mentre state facendo questo sappiate che state creando un’alchimia e state usando in altra delle professioni sacre di Briga, l’alchimia e l’erboristeria.

Ora seguitemi un po’ in una piccola meditazione

Con davanti le vostre, prendetevi un momento di concentrazione, respirate osservando il respiro per 10 respiri, ascoltate l’aria che entra e che esce, placate la mente e concentratevi solo sul vostro mortaio e sulle vostre erbe.

Ora chiedete a Brigit di accompagnarvi usando la formula

“Brigit prendo rifugio tra le tue braccia, guidami” immaginate che la De avvenga vesto di voi e vi immerga nella sua stessa figura e luce, in usato momento vibrate con lei è lì con voi, in voi, per voi, e quando vi sentite piene della sua energia portate le mani sul mortaio e immaginate che un flusso di energia esca dalle vostre mani avvolte in quelle della Dea e che questa energia vada a riempire completamente tutto il mortaio fino a che sentire che le erbe sono state caricate con l’amore della Dea e con la sua energia che ha mille volti.

Quando sentite che è abbastanza, staccate le mani, chiedete alla Dea se ha da lasciarvi un messaggio (non so come si manifesterà, prestate attenzione) e poi permettete alla Dea di diventare sempre più grande ed espansa fino a sciogliersi nel mondo attorno a voi e voi tornate voi stesse, respirate e al primo respiro utile, quando sentite, aprite gli occhi sull’espirazione”

Ora le vostre erbe saranno caricate […]

Dalla dispensa La Ruota dell'Anno, di Annalisa Motta

 

Candele bianche

Anche in Italia si trovano corrispondenze di celebrazioni e divinità omologhe a Imbolc e a Brigit.


Una dea Ferbua (o Giunone Februata), dal latino februare, cioè purificare, veniva celebrata proprio agli inizi di febbraio con fiaccolate che simboleggiano sia il ritorno della luce che la purificazione.


La festa della Candelora si celebra il 2 di febbraio e fu istituita dalla Chiesa Cattolica che non vedeva di buon occhio l'originale usanza dei Lupercali romani, riti di fertilità durante i quali gli adepti di Fauno correvano per la città vestiti solo da pelli di capra e fustigavano le giovani spose per propiziarne la fertilità. Con l'introduzione della Candelora, il significato della festa si è spostato verso il fuoco purificatore, con la benedizione delle candele.


Ma, anche in questo caso, le buone intenzioni della Chiesa non sono riuscite a sopprimere celebrazioni e rituali che fanno parte di una tradizione millenaria, più vicina alle esigenze e alle sensibilità di donne e uomini di tutti i tempi.


Mi auguro che abbiate qui trovato qualche spunto per comprendere meglio questa festività e per celebrarla.


Buona rinascita, buon Imbolc!

Comments


bottom of page